

Il 18 giugno entra ufficialmente in vigore la legge 71/2017 contro il cyberbullismo. Perché ormai sempre di più sono i soprusi tra i minori che invadono lo spazio virtuale con messaggi, immagini e video spregievoli che corrono sul web grazie agli smartphone. L’obiettivo è sempre quello di: ferire, escludere, diffamare, ridicolizzare qualcuno. Adesso lo chiamano “cyberbullismo”.
Perchè i minori commettono atti di cyberbullismo ?
Nella maggior parte dei casi questi gesti sono commessi banalmente per acquisire una notorietà digitale, per la visibilità, per aver più “mi piace” rispondendo ad un bisogno identitario di autoaffermazione. Nei ragazzi si sono sempre osservati atteggiamenti di tipo prevaricatorio, tuttavia la rete, amplificando queste condotte, ci pone di fronte ad un nuovo fenomeno che poggia il suo triste successo sulla mediazione dello schermo e sull’illusione dell’anonimato. L’autore di questi comportamenti, spesso troppo precocemente esposto ad un utilizzo inconsapevole del mezzo, non matura la percezione critica del suo operato, non respira la sofferenza della vittima. Ecco perché diviene sempre più importante l’azione educativa della scuola e della famiglia.
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